79 articoli dell'autore Redazione Parrocchia San Gaetano
Redazione Parrocchia San Gaetano 04/07/2024 0
CASA MIA, un addio senza tristezza
Martedì 2 Luglio una piccola delegazione della nostra comunità ha salutato la famiglia Ngom che lascia definitivamente CASA MIA, il piccolo appartamento, messo a disposizione dalla parrocchia, in cui ha abitato per circa 2 anni. E’ stato un incontro affettuoso e sereno perché questo trasferimento è il segno di un obiettivo raggiunto: quello di una loro maggiore indipendenza economica e sociale che apre orizzonti di vita nuova per i nostri amici senegalesi.
Siamo rimasti molto colpiti dalle parole piene di gratitudine e di realismo che ci ha rivolto Amadou, il capofamiglia: venire ad abitare da noi per loro è stato come vivere un sogno perché si rendono perfettamente conto di come sia difficile trovare una soluzione abitativa per gli stranieri nella nostra città. Ma la riflessione che ci ha lasciato più stupiti ed emozionati è stata quella che ha evidenziato come questa esperienza abbia annullato le differenze di nazionalità e religione che obiettivamente esistono, visto che non avevano mai incontrato delle persone che si siano prese cura di loro con tanto amore.
Parole di profonda gratitudine inoltre per padre Umberto di cui hanno ammirato la disponibilità e la discrezione. Pur essendo il parroco, e quindi il capo della parrocchia, non ha mai fatto valere questo ruolo nei loro confronti, cosa che ad esempio nel mondo del lavoro non capita spesso.
Parole di grande affetto anche per Marco e Maria Livia che li hanno seguiti più da vicino per risolvere i problemi pratici che man mano si presentavano, sempre con la consulenza dei tutor della Caritas diocesana, Fiorella e Matteo. E con gli abbracci finali si aprono nuovi cammini, sia per noi che per loro.
Uscendo da Casa Mia ci risuonano in testa le parole che abbiamo scelto come guida di questa nostra iniziativa: Non dimenticate l’ospitalità. Alcuni, praticandola, senza saperlo hanno accolto degli angeli, Ebrei 13,2 o, come spesso ha detto Amadou, riferendosi all’altezza di tutti i membri della famiglia, degli angeloni, lasciandoci per sempre il ricordo della sua garbata ironia.
a cura della Redazione
Redazione Parrocchia San Gaetano 18/06/2024 0
Orari nel periodo estivo
Sabato 29 giugno
SANTI PIETRO E PAOLO
SANTE MESSE
ore: 7:30 - 9:30 - 19:00
Luglio e Agosto
UFFICIO PARROCCHIALE
CHIUSO
ORARIO MESSE LUGLIO
FESTIVE
ore: 8:30 - 11:00 - 19:00
FERIALI
ore: 9:30 - 19:00
ORARIO MESSE AGOSTO
FESTIVE
ore: 8:30 - 11:00 - 19:00
FERIALI
ore: 19:00
Redazione Parrocchia San Gaetano 16/05/2024 0
Credere oggi: ultimo incontro
Mercoledì 22 maggio, alle 19:00, si terrà nella Cappellina l'ultimo incontro con il teologo Don Francesco Cosentino sul credere oggi.
Redazione Parrocchia San Gaetano 05/05/2024 0
Supplica Madonna di Pompei
Mercoledì 8 maggio, alle ore 12, reciteremo insieme la supplica alla Madonna di Pompei.
Redazione Parrocchia San Gaetano 29/04/2024 0
Santo Rosario
Giovedì 2 maggio, per l'inizio del mese Mariano, reciteremo insieme il Santo Rosario nel parco della parrocchia.
Appuntamento alle ore 19:00.
Redazione Parrocchia San Gaetano 11/04/2024 0
Maria si fa pellegrina nelle nostre famiglie
"Invitiamo Maria a varcare la soglia di tutte le famiglie, così come un tempo, Essa varcò quella della casa di Zaccaria. La preghiamo di portare a tutti lo stesso messaggio di fede materna e di amore." (Giovanni Paolo II, 15 agosto 1980).
La Peregrinatio Mariae, nelle varie forme in cui tradizionalmente veniva proposta, è una di quelle classiche manifestazioni del ricchissimo tesoro della pietà popolare. Possiamo tranquillamente rintracciarne le sue profonde radici nella storia delle nostre comunità.
Ai nostri giorni, per lo più, viene proposta ufficialmente in occasioni ben specifiche in cui un’immagine sacra della Beata Vergine Maria viene a far visita ai fedeli entrando nelle case.
Anche quest’anno in occasione del mese di maggio, tradizionalmente dedicato a Maria, una statua della Madonna visiterà le famiglie della parrocchia invitando tutti alla recita del Rosario comunitario. Il lunedi, il mercoledi e il venerdi, il parroco porterà l’immagine sacra in una famiglia e insieme ai padroni di casa e agli amici invitati reciterà il Rosario. Nei giorni in cui la statua sosterà nella casa, la famiglia sarà invitata a recitare il Rosario come piccola chiesa domestica cercando di coinvolgere il condominio, gli amici e i parenti.
La devozione a Maria nella nostra parrocchia è molto forte, lo si vede dal desiderio di tante famiglie di poter accogliere la statua della Vergine.
La nostra mamma celeste ci protegga e interceda per noi presso il Figlio.
Santa Maria…. Prega per noi
Redazione Parrocchia San Gaetano 02/04/2024 0
Credere oggi: Io Credo
28/02/2024
Perché il CREDO, pur essendo, liturgicamente, una professione di fede che ci lega tutti, ha come soggetto io?
Perché, prima di tutto, credere è un atto individuale e, in aggiunta, perché il credere è qualcosa di strettamente legato all’identità della persona, riguarda la natura dell’essere umano: è una caratteristica antropologica.
La fede non è un’idea, ma è riporre la propria fiducia nella concretezza: “… ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e ciò che le nostre mani hanno toccato, … noi lo annunziamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. La nostra comunione è col Padre e col Figlio suo Gesù Cristo. Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia perfetta.” Così i primi versetti della Prima lettera di Giovanni, passo di riferimento dell’IO CREDO.
Noi crediamo per avere una vita piena e, affidando la nostra vita a Gesù, per raggiungere la gioia perfetta.
Nelle riflessioni che seguono cercheremo di rispondere alla domanda: - Che cosa significa credere?
Come esseri umani siamo dotati, oltre che di un’intelligenza “funzionale”, di consapevolezza del nostro essere. Siamo dotati di un’interiorità, di una coscienza, che vive in continua tensione. Tensione generata dalla continua ricerca di risposte a domande, quali:
- Chi sono io?
- Da dove vengo?
- Verso dove sto andando?
- Qual è il senso della mia vita?
- Come posso essere felice?
- Qual è il senso della storia?
- E se tutto finisse con la morte?
- Vale la pena vivere come ora sto vivendo?
Nessun altro essere vivente è in grado di porsi domande del genere.
L’essere umano è un essere spirituale e, tale dimensione spirituale è una realtà insopprimibile. L’essere umano trascende sé stesso, non vuole limitarsi al “QUI e l’ORA”, ha un “orientamento originario verso la trascendenza” come affermato dal teologo Karl Rahner.
La religione è quella che dà forma e contenuto alle domande principali dell’essere umano.
Dio ci viene incontro con il futuro, ci dice che c’è un DOMANI che supera il “QUI e l’ORA”.
Credere è un atto di fiducia dell’IO promesso da Gesù. Abbiamo fiducia nelle risposte che Gesù dà alle domande principali. Dio non permetterà che la nostra vita vada dissolta nel nulla, ci promette, in prospettiva, che nulla della nostra vita andrà perduto.
In conclusione, “IO CREDO in DIO” è la relazione da sperimentare basata sulla fiducia nella promessa di vita che Dio ci fa in Cristo.
Per approfondire:
- Karl Rahner, “Corso fondamentale sulla fede”, Paoline Roma 1977;
- Benedetto XVI, Udienza generale del 17 ottobre 2012 (https://www.vatican.va/content/benedict-xvi/it/audiences/2012/documents/hf_ben-xvi_aud_20121017.html);
- Benedetto XVI, Udienza generale del 24 ottobre 2012 (https://www.vatican.va/content/benedict-xvi/it/audiences/2012/documents/hf_ben-xvi_aud_20121024.html)
- Johann Baptist Metz, “Un credo per l'uomo d'oggi”, Queriniana, 1976
Paolo Colangeli
Redazione Parrocchia San Gaetano 21/03/2024 0
Credere oggi: riflessione introduttiva
24/01/2024
L’esigenza del credente è quella di essere sempre in cammino. Nel percorso che inizia con questo primo incontro introduttivo, vedremo cosa succede lungo questo cammino. Scopriremo che noi crediamo diversamente da come credevano i primi cristiani e, stesso noi, ora crediamo differentemente rispetto a come credevamo da adolescenti.
Se qualcuno ci chiedesse: - Mi dici in parole semplici che cosa vuol dire per te credere? -, noi, come risponderemmo? La risposta è il CREDO, sintesi della fede e di ciò che crediamo. Il CREDO è il simbolo del credente. Il simbolo, con riferimento all'uso dell'antica Grecia, era il mezzo di riconoscimento che si otteneva spezzando irregolarmente in due parti un oggetto, in modo che il possessore di una delle due parti potesse farsi conoscere facendole combaciare.
Con il CREDO noi rappresentiamo quella metà che vuole ricongiungersi con l’altra metà del simbolo che è Dio. Ma il CREDO, per la sua formulazione attuale, è poco comprensibile e distante dalla vita attuale. La nostra fede va espressa in nuovi termini. Occorre ripensare e ridire la fede.
L’esigenza condivisa è ritornare consapevolmente alla fede, intesa come relazione viva con un Dio vivo. In un mondo che ha perso il senso di Dio, che soffre di indifferenza a Dio e in cui il linguaggio e il messaggio cristiano sono irrilevanti, il percorso che oggi iniziamo coglie l’urgenza di declinare in maniera nuova la nostra fede ripensando alla nostra relazione con Dio.
Paolo Colangeli
Redazione Parrocchia San Gaetano 01/02/2024 0
Unzione degli infermi
Sabato 10 febbraio
Unzione degli infermi
ore 16:00
Redazione Parrocchia San Gaetano 17/01/2024 0
Credere oggi
Il ciclo di incontri Credere oggi, tenuti dal teologo Don Francesco Cosentino, vuole aiutarci a riflettere sulle ragioni e sui contenuti della fede, che la domenica ricordiamo insieme recitando la preghiera del Credo.
Questi incontri vogliono ricordare che il contenuto della fede non è il frutto di una riflessione interiore dei credenti, e neanche di una loro illuminazione personale, ma costituisce insegnamento del Figlio unigenito di Dio, che la comunità della Chiesa custodisce, mantiene ed esplica nel tempo.
Inoltre, vogliono condurci alle cose che il cristiano crede come vere, alla loro definizione come realtà dell’esistenza, anche se non percepibili con i nostri sensi, e infine, attraverso il percorso di conoscenza, alla loro contemplazione come verità dell’amore di Dio, verso cui tende la nostra vita.
Il ciclo si sviluppa lungo tre anni, con un incontro al mese. Il ciclo di quest’anno, dedicato al Padre, prevede un primo incontro per l’introduzione del tema, e tre incontri successivi per la riflessione su Dio Padre, Dio onnipotente, Dio creatore.
Francesco Bertolini
Primo incontro: mercoledì 24 gennaio, ore 19:00.