Gruppi Parrocchiali
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Parrocchia San Gaetano 20/02/2021 0
Il quarto momento di Fede e Luce
Il perdurare del periodo di obbligato auto-isolamento pesa molto, è difficile da sopportare e le situazioni più complesse sono quelle delle famiglie i cui figli disabili hanno dovuto limitare oppure annullare completamente le attività in cui erano impegnati.
Huberta Bertolini-Pott, la responsabile della comunità di Fede e Luce della nostra parrocchia, ha risposto a qualche domanda, per sapere come stanno lavorando, per sentirsi vicini anche a distanza e mantenere i contatti vivi con modalità diverse dall’incontro.
Huberta, come vanno le attività di Fede e Luce? Sappiamo che non potete ancora incontrarvi.
Il gruppo è messo a dura prova! Le comunità di Fede e Luce sono dei gruppi di incontro e incontrarsi in questo momento è purtroppo proibito. Le famiglie sono stremate, stanchissime e vedono poca luce all’orizzonte. Tutti noi, che ruotiamo intorno alla comunità, sentiamo forte il dispiacere di non poter stare insieme e vivere i tre momenti che caratterizzano un incontro di comunità che sono la preghiera/messa, la festa e lo scambio. Gli incontri di preghiera o le messe in presenza, anche quando consentite, sono complicate da organizzare, come anche i pranzi, i giochi e le attività in gruppo, e quindi saltano. Anche i momenti di scambio, di testimonianza e racconti tra i membri di comunità sono diventati proibitivi. L’unico modo per vedersi - oltre a tutti i sistemi video/telematici, che spesso sono impossibili da organizzare - sono dei momenti passati insieme a tu per tu. Nel linguaggio fedelucino lo si chiama il Quarto Momento e sono considerati i momenti di incontro al di fuori della casetta, cioè del raduno di tutta la comunità insieme. Il Quarto Momento ci permette, in pieno rispetto delle norme anti Covid, di vederci e fare due chiacchiere oppure fare delle piccole attività insieme. A Natale ci siamo inventati la video-recita del presepe vivente a distanza, abbiamo fatto dei corsi di cucina e colorato delle uova di Pasqua. Ora abbiamo iniziato con una produzione, quasi industriale, di cornici per fotografie.
Ma se non possono venire, come fate a insegnare a fare le cornici?
Ho inviato un tutorial a tutta la comunità e ora piano piano cerco di incontrare tutti gli artigiani del gruppo singolarmente per far vedere l’attività dal vivo (con finestre spalancate, mascherine, distanziamento e via dicendo). Poi ognuno lavora da casa autonomamente.
Questo artigianato casalingo è diventato una vera e propria terapia occupazionale per tanti di noi, me inclusa e qualcuno mi ha detto: “Mi evita di dover andare dallo psicologo”. Nicoletta, la nostra amica più diversamente giovane, si è messa all'opera insieme a Emiliano e suo papà. Loro per venire in parrocchia, hanno affrontato un viaggio di 2,5 ore in autobus!!
Un programma molto ben congegnato. E poi con la cornici cosa farete?
Una finalità sarà di promuovere l’esposizione in casa di foto ricordo, visto che oggi come oggi teniamo nascosto le nostro foto dentro i cellulari, computer, pennette, ecc.
Un'altra finalità sarà la vendita delle cornici per raccogliere fondi per un periodo vacanziero insieme, ognuno con la propria famiglia sistemata in piccole casette presso un agriturismo, sempre per la questione del distanziamento. I momenti comuni potranno essere gestiti bene nel grande giardino della struttura. Abbiamo tutti un gran bisogno di incontri, specialmente le persone che hanno già altre difficoltà. Ho in mente una ragazza, per esempio, una delle persone più accoglienti e socievoli che io conosca, che sta spesso da sola, anche perche i centri diurni attualmente lavorano a ritmo ridotto avendo dovuto restringere le frequenze per rispettare le norme di sicurezza e di distanziamento.
Immagino la stanchezza delle famiglie. So però che i ragazzi con disabilità che frequentano la scuole vanno a scualo in presenza tutti i giorni.
Sì, molti ragazzi della comunità vanno a scuola abbastanza regolarmente, ma soffrono molto delle restrizioni e di non poter fare le lunghe passeggiate cui sono abituate. Ogni tanto tocca loro un turno di quarantena a causa di un compagno o insegnante positivo, ed è difficile tenerle dentro casa.
Alcuni ragazzi autistici hanno un vitale bisogno di movimento e di spazi aperti. Tutti i membri di una famiglia della comunità hanno contratto il virus e hanno dovuto combattere per ben due mesi! Insieme a tanti amici e parrocchiani siamo riusciti a fornire pranzi e cene per lunghe settimane, finché non sono riusciti a fare autonomamente, ma credo che servisse loro più che altro per non sentirsi soli e a noi cuochi per sentirci vicini, per sentirci comunità.
Insomma, la vita quotidiana e le abitudini sono state completamente stravolte e se la maggior parte della persone riesce ad adeguarsi, per chi soffre di una disabilità e per chi vive con loro, come anche per le persone sole, nascono situazioni al limite dell’umanamente possibile.
Ringrazio molto Giovanella per il suo interessamento, il parroco p. Umberto e tutta la parrocchia per l’amicizia e l’accoglienza che riservono sempre alla comunità.
Noi ringraziamo Huberta e tutti gli altri volontari di Fede e Luce per la loro testimonianza attiva e la passione con cui si dedicano alle persone con disabilità e alle loro famiglie. Per saperne di più, vi invitiamo a visitare il sito dell'associazione: fedeeluce.it .
Parrocchia San Gaetano 15/02/2021 0
Genitori in Viaggio
Quanto spesso ci capita di pensare che crescere insieme ai nostri figli sia una cosa bellissima, ma anche una grande sfida? Che ad ogni nuova tappa della loro vita (dalla loro prima poppata a quando lasciano la nostra casa per andare a vivere da soli e anche oltre), corrispondono cambiamenti che ci mettono davanti alla gioia di nuove conquiste, ma anche alla necessità di adattarci a bisogni nuovi, a un diverso modo di comunicare, al saper lasciar andare cose e abitudini già note per affrontare territori ancora sconosciuti? E, perfino quando abbiamo già vissuto quella tappa con un figlio, affrontarla di nuovo con un altro ci porta in realtà a dover fare un viaggio diverso, perché ogni figlio (e quindi ogni percorso) è unico.
Di fronte a tutto questo, possiamo trovarci a provare nello stesso identico momento un miscuglio disorientante di gioia, dolore, preoccupazione, speranza, fierezza, incertezza, paura. Ed è anche probabile che ci capiti di pensare cose come “Ma perché fino a ieri era così facile parlare con lui, parlare con lei, e invece adesso sembra che parliamo due lingue diverse?” oppure “Non capisco perché non mi racconta più niente, e quando provo a parlarci finiamo sempre a litigare…” o magari “Non mi dà mai retta, vuole fare sempre di testa sua, e allora come faccio a proteggerlo o a proteggerla da tutti i rischi che vedo intorno?”.
E’ un’esperienza che io stessa vivo come mamma e che mi sento raccontare spesso nel mio lavoro di counselor. Ecco perché quando le responsabili della ACR/ACG mi hanno detto che sentivano il desiderio di offrire ai genitori dei ragazzi di Azione Cattolica della nostra parrocchia un’occasione di incontro e riflessione sul rapporto con i propri figli, chiedendomi se mi avrebbe fatto piacere collaborare e se avessi in mente qualche spunto, la prima cosa che mi è venuta in mente è stata proprio questa.
Ne abbiamo parlato insieme e così è nato il progetto: “Genitori in viaggio: uno spazio per ascoltare, uno spazio per comunicare”.
Il primo incontro ci ha permesso di metterci in ascolto noi stessi: abbiamo esplorato quali emozioni proviamo di fronte al crescere e al cambiare dei nostri figli, quali sono le paure e le speranze che ci accompagnano in questo viaggio ed anche quali sono le risorse che possono aiutare noi e loro ad arrivare a destinazione non solo “sani e salvi” ma uniti da un rapporto ancora più bello, più ricco e più pieno.
Nel prossimo incontro cominceremo a parlare di possibili maniere nuove di comunicare con i nostri figli, maniere più efficaci e più collaborative di quelle che siamo abituati a sentir usare, lavorando sia sul nostro modo di parlare con loro che sul nostro modo di ascoltarli, con lo scopo di rendere la comunicazione tra noi una risorsa ancora più utile per accompagnarli nella loro crescita.
A questa nuova tappa ne potranno poi seguire altre, grazie al contributo non solo mio, ma anche di altre persone in grado di offrire spunti utili per rendere il viaggio che condividiamo con i nostri ragazzi una bellissima avventura da vivere insieme.
Maura Laurenti
Parrocchia San Gaetano 15/02/2021 0
Carbonara e spiritual social
Venerdì 5 febbraio, l’ACG (Azione Cattolica Giovani) di San Gaetano si è incontrata all’ora di cena per un appuntamento unico nel suo genere: carbonara e spiritual social. Procediamo con ordine…
Don Alfredo Tedesco, Direttore del Servizio diocesano di Pastorale giovanile, ma anche assistente diocesano dell’ACR, ha organizzato, sul canale Youtube del Servizio, un incontro con Don Alberto Ravagnani, giovane sacerdote lombardo, diventato molto celebre sui social durante il tempo di pandemia. Don Alberto, infatti, con l’avvento del Covid-19 ha iniziato a pubblicare una serie di contenuti online al fine di continuare a trasmettere, in particolare ai più giovani, il Messaggio di Gesù.
Noi dell’ACG di San Gaetano, che già avevamo avuto modo di ascoltare con i ragazzi la testimonianza di Don Alberto, abbiamo colto subito l’occasione e abbiamo organizzato una serata assieme. Nel tradizionale clima di festa delle occasioni speciali, abbiamo avuto l’idea di cenare assieme cucinando una carbonara dal sapore speciale! Abbiamo unito le forze, ognuno ha portato qualcosa e contribuito in qualche modo: alcuni di noi hanno tagliato il guanciale (rigorosamente guanciale!), altri preparato le uova e il pecorino, altri ancora erano addetti alla cottura della pasta. Infine, il futuro Padre Miguel, addetto alla pulizia delle pentole!
Con un succulento piatto di carbonara davanti abbiamo ascoltato le domande che alcuni ragazzi della Diocesi hanno posto a Don Alberto, approfondendo con gioia e interesse come i social possano essere effettivamente veicolo, soprattutto per i giovani, della Sua Parola.
Di seguito il video per rivedere la diretta: ci sono molti spunti interessanti, per grandi e piccini!
Guglielmo Marzetti
Parrocchia San Gaetano 15/02/2021 0
Una Carovana Virtuale
Avete mai visto una manifestazione o un corteo esclusivamente virtuali? Penso di no, ma in epoca di pandemia è successo anche questo.
Da molti anni la nostra parrocchia partecipa alla Carovana della Pace dell’Azione Cattolica Ragazzi diocesana, pensata come momento finale di un mese tutto dedicato all’educazione alla pace. Questa Carovana colorata e decisamente rumorosa quest’anno non è potuta partire fisicamente e quindi ai gruppi dell’ACR il Centro diocesano ha proposto di partecipare assistendo a uno speciale Telegiornale, che è andato in onda Domenica 31 Gennaio su Telepace: e quale migliore emittente per questa occasione?
I gruppi dei bambini e dei ragazzi hanno partecipato inviando dei brevi video oppure trovandosi insieme per vedere il Telegiornale. La piccola ACR di San Gaetano non si è tirata indietro e ha realizzato messaggi di pace nei locali parrocchiali, alternando la visione del telegiornale e le attività creative con slogan di pace accompagnati dal rumore dei mestoli e dei coperchi che eravamo abituati ad usare nella carovana reale.
Però quando il Papa ha intonato l’Angelus e quando i rappresentanti ACR hanno letto il loro messaggio per la prima volta senza affacciarsi dalla finestra di piazza San Pietro, è calato il silenzio e tutti hanno seguito con gli appositi fogli le parole in latino a cui però sono abituati da tempo. Nel frattempo ai ragazzi più piccoli si erano uniti anche gli adolescenti dell’ACG impegnati in un piccolo, ma prezioso servizio di riordino di una parte del guardaroba Caritas.
Di seguito qualche immagine dell'attività svoltasi in Parrocchia e il video dello speciale telegiornale ACR in cui LA PACE FA NOTIZIA.
Parrocchia San Gaetano 16/11/2020 0
Gli antidoti dell'A.C.G.
Dopo un periodo di riunioni e incontri su Zoom, con l'inizio del nuovo anno associativo, l'Azione Cattolica di San Gaetano ha ripreso le attività in presenza e non poteva che farlo con l'entusiasmo di sempre! L'anno è iniziato infatti con una carica di energia spirituale e non, quando il gruppo si è recato a Subiaco per visitare i luoghi in cui San Benedetto fondò il suo ordine, e in particolare lo splendido Monastero. La gita è poi proseguita a bordo di 3... gommoni! Noi ragazzi ci siamo infatti divisi in equipaggi e abbiamo approcciato le acque del fiume Aniene facendo rafting! Un'avventura sensazionale, divertente e di condivisione!
L'anno associativo in corso sicuramente si sta rivelando molto impegnativo, per le sfide che la situazione attuale ci sta presentando. Il cammino proposto dall'AC diocesana si intitola Moto di Rivoluzione e si concentra in particolare sull'abituare i ragazzi a capire ciò che è giusto e combattere per questo. Insieme al nostro gruppo stiamo approcciando tale tematica riflettendo coi ragazzi da prospettive differenti, esaminando atteggiamenti come la tenerezza, il dialogo, l'amore e la condivisione.
Per questo motivo continuiamo a incontrarci il sabato pomeriggio, in una modalità ibrida (chi può in presenza e chi preferisce in videochiamata) visto il periodo. Ad oggi, abbiamo riflettuto con i ragazzi sulle tematiche della violenza e dell'odio per capire come poterle contrastare nelle nostre vite, e l'obiettivo finale è parlare tra di noi di questi antidoti: tenerezza, linguaggio, amicizia e partecipazione.
Tutto ciò, ovviamente, conoscendo meglio noi stessi e gli altri, facendo gruppo tutti assieme.
Potete seguire gli ultimi aggiornamenti relativi la nostro gruppo sul nostro profilo ufficiale Instagram: cliccare qui.
Guglielmo