Dedicato al nostro fratello Gaetano
In memoria di Gaetano Meoli, per tutti "Nonno Gaetano"
Martedì 18 settembre 2018 il nostro amico e fratello, Gaetano Meoli, ha raggiunto la Casa del Padre. Gaetano è stato per tutti noi un punto di riferimento, un vero padre che ci ha accompagnato nel nostro cammino di fede in parrocchia.
Per onorare la sua memoria, abbiamo raccolto dei contributi di chi ha desiderato testimoniare l'incontro, l'amicizia, la fraternità, la fede che ha condiviso con Gaetano.
Padre Mariano « Gaetano io l’ho conosciuto. Per me è stato come un amore a prima vista. Mi ha da subito ispirato simpatia e ancor di più fiducia. La sua bonarietà mi ha sempre conquistato. Ma soprattutto nell’esperienza della comunione d’anima… Se dovessi dire in sintesi la mia esperienza con Gaetano, lo definirei l’uomo dalla domanda innamorata. Sì, proprio così. E nei nostri vari colloqui, durante le parole che ci siamo scambiate nei momenti di spiritualità intensa, come durante la celebrazione del sacramento della riconciliazione… Ricordo che sovente egli rivolgeva a sé la domanda del Cristo risorto a Pietro: mi ami tu? » |
Stefano Colangeli « Eri solito arrivare in mezzo alla tua gente Quando mi hai spiegato cosa fosse l'ostensorio Con quello sguardo buono, carico d'amore Eri solito ripetermi che ero più alto di te |
Giovannella « Avevamo appena finito le attività sulla Missione Cittadina e in particolare quella fase in cui a tutti noi era stato chiesto di regalare il Vangelo di Marco a tutti i vicini del condominio. |
Chiara « La prima volta che ho incontrato nonno Gaetano era circa 15 anni fa. La messa delle 10.30 era appena finita e io e Paolo avevamo ancora la chitarra in mano. Intorno a noi bambini ( e adulti..) in piena, incontenibile chiacchiera e vivaci saluti del dopo messa. E non si può certo dire che durante la messa ci fosse stato un gran silenzio e raccoglimento.. Lui si è avvicinato con sguardo serio. Dentro di me ho pensato che sarebbe stata ben meritata la reprimenda che stava per arrivare .. e invece lui ha espresso tutto il suo compiacimento nel vedere i bambini gioiosi e partecipi, e coinvolti a cantare. Ci ha ringraziato. E dopo con delicatezza, è arrivata una sintetica, ma completa e impeccabile lezione di liturgia. E così per molte altre domeniche. I suoi discreti richiami non sono stati forse attuati, ma ci è rimasta la sua capacità di accogliere la novità senza paure e chiusure. La sua testimonianza ci aiuta a capire meglio l'invito ai giovani di Papa Francesco quando ha chiesto loro di aiutare la Chiesa ad abbandonare la logica velenosa del “si è sempre fatto così”. » |