Celebrazione per la presa possesso del Cardinale titolare

Omelia di S.E. Cardinale Diego Rafael Padrón Sánchez durante la celebrazione del 16 novembre 2024.

Dopo aver salutato il parroco ed i sacerdoti presenti, il Cardinale ha rivolto “un saluto filiale al  Santo Padre Francesco,Vescovo di Roma, Padre e Pastore della Chiesa universale. A lui e alla sua paterna liberalità devo l'onorevole e immeritata dignità di Cardinale che mi fa appartenere al presbiterio romano. A lui va la mia profonda gratitudine per questo inimmaginabile gesto di bontá, la sua vicinanza pastorale e solidarietà con la Chiesa e il popolo venezuelano."

Poi si è soffermato sull’attualità del messaggio del brano dell'Evangelista San Marco. Oggi come allora “È il tempo della MISSIONE della Chiesa. Sarà un tempo di dure prove, con il pericolo della confusione, a causa degli annunci di falsi profeti, che nel nostro tempo chiamiamo ideologie...
Il testo evangelico ci chiede quindi quale debba essere il comportamento che Gesù si aspetta dai suoi discepoli di fronte agli eventi indicati. Qual è la nostra missione oggi? Come affrontarla concretamente in questo cambio d'epoca?
Qui troviamo proprio la testimonianza di San Gaetano (Vicenza, 1480-Napoli, 1547), che fu ordinato sacerdote e si dedicò alla preghiera, allo studio delle Sacre Scritture e alla cura dei malati, specialmente di quelli che venivano chiamati incurabili.

La testimonianza  di san Gaetano, come quella dei martiri e quella di tutti i santi, non passa di moda, è di ieri e di oggi. È il santo medico Moscati, ricercatore, scientifico, è molto simile al nostro Beato GIUSEPPE GREGORIO HERNÁNDEZ CISNEROS, medico, ricercatore, scientifico,  Lui è stato anche definito da Papa Francesco "Medico dei poveri". La pastorale della salute, che fu esercitata ai suoi tempi dal sacerdote San Gaetano con amorevole dedizione, fu svolta efficacemente dal nostro Beato laico Giuseppe Gregorio, attraverso l'apostolato della cura dei malati, con preferenza per i più poveri e vulnerabili.
Speriamo nel dono della sua  canonizzazione per la gioia del popolo venezuelano. Per affetto, ma soprattutto perché è un Beato, al quale si può rendere culto pubblico, voglio lasciare una sua piccola immagine in questo tempio di San Gaetano, come segno di comunione fraterna tra la mia parrocchia venezuelana e la mia parrocchia romana.

E l’affetto per la sua nuova parrocchia romana è stato testimoniato da queste parole:

A partire di quest’oggi assumo davanti a voi, cari fedeli, l’impegno di condividere con i religiosi Teatini di questa comunitá parrocchiale il ministero pastorale in modo che ogni volta che vengo a Roma, possa accostarmi e partecipare al loro servizio in favore delle vostre anime e della vostra vita.

Infine il saluto e il ringraziamento finale con la bella preghiera di sant’Isidoro di Siviglia:

Ringrazio il Signore con tutto il cuore che nella sua bontà, attraverso Papa Francesco, ha voluto fare di questo tempio di San Gaetano un luogo di maggiore dignità, come la scala di Giacobbe, dove gli angeli salgono e scendono, lo prego di accogliere con benevolenza le lodi e le offerte dei nostri parrocchiani, mentre,  per intercessione della Beata Vergine Maria, esaudisca le loro preghiere e suppliche e mandi sulla comunità dei Chierici Regolari Teatini e su tutto il santo popolo fedele l'abbondanza dei suoi doni e della sua misericordia.

E, finalmente, faccio mia la preghiera di Sant’Isidoro di Siviglia:  Sono qui dinanzi a te, o Spirito Santo; sento il peso delle mie debolezze, ma sono riunito con tutto il tuo popolo nel tuo nome; vieni a noi, assistici, vieni nei nostri cuori; insegnaci tu ciò che dobbiamo fare, mostraci tu il cammino da seguire, compi tu stesso quanto da noi richiesto.

Sii tu solo a suggerire e a guidare le mie e le nostre decisioni, perché tu solo, con Dio Padre e con il Figlio suo, hai un nome santo e glorioso; non permettere che sia lesa da noi la giustizia, tu che ami l'ordine e la pace; non ci faccia sviare l'ignoranza; non ci renda parziali l'umana simpatia, non ci influenzino cariche e persone; tienici stretti a te e in nulla ci distogliamo dalla verità; fa' che riuniti nel tuo santo nome, sappiamo contemperare bontà e fermezza insieme, così da fare tutto in armonia con te, nell'attesa che per il fedele compimento del dovere ci siano dati in futuro i beni eterni. Amen.

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