Festa di Ognissanti
Il giorno di tutti i Santi del 1 novembre
Parrocchia San Gaetano 01/11/2020 0
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati a causa della giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
(Mt 5,8-10)
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Parrocchia San Gaetano 28/11/2021
Prima Domenica di Avvento
Lc 21, 25-28.34-36
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con grande potenza e gloria.
Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.
State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all'improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell'uomo».
Redazione Parrocchia San Gaetano 02/04/2024
Credere oggi: Io Credo
28/02/2024
Perché il CREDO, pur essendo, liturgicamente, una professione di fede che ci lega tutti, ha come soggetto io?
Perché, prima di tutto, credere è un atto individuale e, in aggiunta, perché il credere è qualcosa di strettamente legato all’identità della persona, riguarda la natura dell’essere umano: è una caratteristica antropologica.
La fede non è un’idea, ma è riporre la propria fiducia nella concretezza: “… ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e ciò che le nostre mani hanno toccato, … noi lo annunziamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. La nostra comunione è col Padre e col Figlio suo Gesù Cristo. Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia perfetta.” Così i primi versetti della Prima lettera di Giovanni, passo di riferimento dell’IO CREDO.
Noi crediamo per avere una vita piena e, affidando la nostra vita a Gesù, per raggiungere la gioia perfetta.
Nelle riflessioni che seguono cercheremo di rispondere alla domanda: - Che cosa significa credere?
Come esseri umani siamo dotati, oltre che di un’intelligenza “funzionale”, di consapevolezza del nostro essere. Siamo dotati di un’interiorità, di una coscienza, che vive in continua tensione. Tensione generata dalla continua ricerca di risposte a domande, quali:
- Chi sono io?
- Da dove vengo?
- Verso dove sto andando?
- Qual è il senso della mia vita?
- Come posso essere felice?
- Qual è il senso della storia?
- E se tutto finisse con la morte?
- Vale la pena vivere come ora sto vivendo?
Nessun altro essere vivente è in grado di porsi domande del genere.
L’essere umano è un essere spirituale e, tale dimensione spirituale è una realtà insopprimibile. L’essere umano trascende sé stesso, non vuole limitarsi al “QUI e l’ORA”, ha un “orientamento originario verso la trascendenza” come affermato dal teologo Karl Rahner.
La religione è quella che dà forma e contenuto alle domande principali dell’essere umano.
Dio ci viene incontro con il futuro, ci dice che c’è un DOMANI che supera il “QUI e l’ORA”.
Credere è un atto di fiducia dell’IO promesso da Gesù. Abbiamo fiducia nelle risposte che Gesù dà alle domande principali. Dio non permetterà che la nostra vita vada dissolta nel nulla, ci promette, in prospettiva, che nulla della nostra vita andrà perduto.
In conclusione, “IO CREDO in DIO” è la relazione da sperimentare basata sulla fiducia nella promessa di vita che Dio ci fa in Cristo.
Per approfondire:
- Karl Rahner, “Corso fondamentale sulla fede”, Paoline Roma 1977;
- Benedetto XVI, Udienza generale del 17 ottobre 2012 (https://www.vatican.va/content/benedict-xvi/it/audiences/2012/documents/hf_ben-xvi_aud_20121017.html);
- Benedetto XVI, Udienza generale del 24 ottobre 2012 (https://www.vatican.va/content/benedict-xvi/it/audiences/2012/documents/hf_ben-xvi_aud_20121024.html)
- Johann Baptist Metz, “Un credo per l'uomo d'oggi”, Queriniana, 1976
Paolo Colangeli
Parrocchia San Gaetano 09/11/2020
Tre emme e due esse per il Catechismo
Strano… quest’anno niente celebrazione di inizio del Catechismo di Prima Comunione ad Ottobre. Come mai? Catechismo sospeso? Tutto rimandato? Rimandato sì, ma per un motivo bello e festoso: per tutto il mese di Ottobre nella nostra parrocchia si sono celebrate le Messe di Prima Comunione che dovevano aver luogo a maggio, ma che erano state ovviamente rimandate.
Sette celebrazioni in piccoli gruppi di massimo 14 ragazzi per pregare in sicurezza, dando anche modo a tutti di avere vicino i parenti più cari. Sono state delle celebrazioni bellissime in cui il numero ridotto, anziché essere un problema, è stata un’opportunità per pregare con molto più raccoglimento e partecipazione e che hanno visto anche asciugare qualche lacrima di commozione.
Finiti gli incontri con i ragazzi che dovevano prepararsi alla Comunione, sono iniziati quelli per il secondo anno di Catechismo e ora, ai primi di Novembre, anche del primo anno, all’insegna delle tre “M”, come propone questa immagine.
Infatti la decisione di cominciare in presenza gli incontri con i bambini è stata frutto di numerosi momenti di riflessione tra il parroco, Padre Umberto, ed i catechisti e non è stata presa alla leggera
per tenere conto anche delle perplessità di alcuni genitori. Alla fine ha prevalso la decisione di incontrarsi, di riallacciare o cominciare una relazione personale con ragazzi e genitori e poi seguire
il flusso delle situazioni che in futuro non possono escludere il verificarsi di nuove chiusure.
L’apertura però è avvenuta nel rispetto delle norme civili, come sottolineato dalle raccomandazioni della Conferenza Episcopale e della Diocesi di Roma. Questo ha comportato uno sforzo organizzativo ulteriore. La necessità di vedersi in piccoli gruppi, ha avuto come conseguenza la divisione dei gruppi più numerosi, la ricerca di nuovi catechisti che hanno risposto all’invito del parroco (e dello Spirito?), l’allestimento particolare delle sale, come vedrete dalle foto, insieme a queste altre misure di sicurezza :
- Presenza di massimo 13/14 ragazzi per stanza.
- Distanziamento nei tavoli secondo la normativa scolastica.
- Igienizzazione delle mani in entrata ed in uscita.
- Misurazione della temperatura all’ingresso.
- Mascherina indossata durante tutto l’incontro.
- Areazione della stanza prima e durante l’incontro, tenendo le finestre aperte finché il tempo lo consentirà.
Tutti i gruppi hanno creato una chat su whatsapp per tenersi in contatto costante con i genitori, raccoglierne le indicazioni e inviare notizie e materiale a chi non potesse partecipare a qualche incontro.
Diceva l’altro giorno Padre Umberto, terminando gli ultimi preparativi, che tutto sta procedendo molto bene, tutto si sta incastrando perfettamente come un puzzle in relazione alle nuove esigenze: la disponibilità dei nuovi catechisti, il numero dei banchi adeguato al numero delle persone e anche le iscrizioni in crescita dei ragazzi del primo anno.
Sicuramente San Gaetano, il Santo della Provvidenza, non è estraneo a tutto ciò.
Naturalmente tutti questi problemi non hanno tolto spazio alla riflessione e alla condivisione dei contenuti: l’esperienza delle catechiste sono però una garanzia in questo senso. Anche le iniziative in calendario hanno subito degli adattamenti, cercando però di non lavorare al ribasso.
Che il Signore e Maria accompagnino questo nuovo inizio e ci tengano sempre attenti e vigilanti. Ah, già, ma le due ESSE per il Catechismo? Ovvio: lo SPIRITO SANTO!
Giovannella