Un camioncino carico di affetto per l'Ucraina
La generosità del nostro quartiere a favore dell'Ucraina
Parrocchia San Gaetano 10/03/2022 0
Può la Provvidenza assumere le sembianze di un camioncino? Pare proprio di sì. È quello che è successo giovedì 3 marzo nella nostra parrocchia. Un camioncino della parrocchia di Santa Elisabetta, che era venuto per scaricare il ricavato della raccolta effettuata nella sua zona, è invece stato riempito con il materiale per l’emergenza Ucraina frutto della generosità dei parrocchiani e degli abitanti del nostro quartiere, proprio mentre c’era il dubbio di non riuscire a stipare nelle macchine tutti gli scatoloni da portare nel centro di raccolta della Basilica di Santa Sofia, a via Boccea.
Infatti, la nostra parrocchia tramite una famiglia ucraina ben conosciuta, si è messa in contatto con la Basilica ricevendo delle indicazioni ben precise sulla tipologia di generi di cui c’era urgente richiesta. Forse non tutti sanno che la Basilica di Santa Sofia è la chiesa della comunità greco-cattolica ucraina di Roma e che è stata realizzata sulla base dei progetti originali per la costruzione della cattedrale di Santa Sofia a Kiev. Aspetto che in questo momento diventa molto significativo e commovente sapendo i gravissimi rischi che corre la basilica originale.
In seguito a questi contatti è stato subito lanciato un appello per la raccolta di materiale medico sanitario, che va, da quello per le piccole necessità quotidiane di bambini ed anziani (pannolini, pannoloni, salviettine, traverse, termometri), a farmaci per malattie da raffreddamento (paracetamolo, antibiotici, vitamine); fino ad arrivare a medicinali sempre più specializzati che possano servire in sala operatoria o per patologie più gravi.
Ed è veramente sorprendente constatare come tante persone che pure escono da un periodo pieno di problemi dovuti alla pandemia, abbiano accolto con generosità e sincera partecipazione l’appello lanciato dal parroco. Una delle sale della parrocchia è stata appositamente riservata alla raccolta e alla selezione dei farmaci a cui si sono dedicati membri della comunità ucraina, volontari della parrocchia e medici che hanno dato alcune preziose indicazioni per la suddivisione dei medicinali meno conosciuti. A questo si è aggiunta la collaborazione della farmacia Grana che ha applicato degli sconti ai farmaci destinati all’Ucraina, provvedendo anche a suddividerli per tipologie.
Anche coperte e giacconi sono stati consegnati ad alcune associazioni, tra cui il Salvamamme, che si sono offerte di recapitarli in Polonia, Romania e Ungheria, per i profughi che arrivano giornalmente, anche se in questo momento la raccolta di abbigliamento e coperte è sospesa per problemi di trasporto.
Dolore, emozione, gratitudine e preoccupazione si leggono in ogni momento sui volti delle persone che arrivano, aiutano, si fermano a parlare. Sentimenti espressi e affidati al Signore anche nei messaggi che si susseguono nelle chat, ben sapendo che tutto è affidato alla buona volontà degli uomini, ma anche alla protezione di Maria a cui viene rivolta sempre più spesso in questi giorni un’antica preghiera del III° secolo, conosciuta anche dalla chiesa ucraina:
Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio.
Non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova,
ma liberaci da ogni pericolo,
o Vergine gloriosa e benedetta.
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